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A proposito d'imboccatura PDF Stampa E-mail
Scritto da Ufficio Stampa Happy Stable Onlus   
martedì 31 luglio 2007
Indice articolo
A proposito d'imboccatura
Introduzione
Un aggiornamento sulla ricerca recente
Panoramica dei metodi di comunicazione
Criteri per un metodo di comunicazione accettabile
Imboccatura come causa della sindrome della testa scossa
Imboccatura come causa di ostruzione delle vie aeree superiori
Imboccatura come problema di benessere per il cavallo e il cavaliere
Perchè i metodi tradizionali senza morso non hanno scalzato la imboccatura?
Classificazione dei diversi metodi di comunicazione in base alla loro azione
Alcuni commenti al questionario
Risultati
Riassunto
References
Acknowledgments

Panoramica dei metodi di comunicazione

L'uomo dell'età della Pietra, circa 5000 anni fa, ha il merito di aver addomesticato il cavallo per la prima volta. Purtroppo, al tempo stesso ha fatto il comprensibile errore di inventare l'imboccatura. La presenza di un opportuno spazio fra i denti ha suggerito all'uomo primitivo di utilizzarlo come 'impugnatura' sull'animale.

sezione_testa Fig 2. Sezione trasversale della testa di un cavallo, all'altezza dell'angolo della bocca, con un morso a leva in posizione. Il diagramma è disegnato in scala e la sezione è rappresentata come sarebbe vista dal lettore di fronte al cavallo, mentre guarda direttamente all'interno della sua bocca. Il diagramma è basato su misure prese da un cavallo di dimensioni superiori alla media, tuttavia le barre della bocca distano fra di loro solo 29 mm (1 1/8 pollici). Per scopi illustrativi, l'asta del morso è rappresentata a 90° dalla linea delle labbra. In realtà, l'angolo non sarà mai superiore a 45°, ma questa discrepanza non influisce sui meccanismi d'azione descritti in seguito.Il morso illustrato ha una barra di 10 cm (quattro pollici), cannoni di 12.5 mm (mezzo pollice) di diametro, un'incisura leggera, e un rapporto due a uno fra una barra di 5 cm (due pollici) e una leva di 10 cm (quattro pollici). Tenuto conto di come sono fatti i morsi a leva, questo è considerato un morso leggero. La bocca è rappresentata in una posizione leggermente aperta, con le labbra appena socchiuse. In una doppia redine, ilfiletto si appoggerebbe alle barre dietro al morso, fra questo e il primo molare. Pernecessità di chiarezza, è rappresentato uno spazio fra morso e barre, ma nella realtà ci sarebbe contatto diretto sia che la lingua stia sopra, che sotto il morso. Tuttavia, il morso consente all'aria di entrare nella bocca, e pertanto è appropriato, anche se si tratta di una cosa incresciosa,rappresentare la presenza di aria attorno alla lingua e in altre zone della bocca. La punta della lingua è rappresentata “sopra il morso”. Questa è probabilmente la posizione meno dolorosa per quel delicato organo di senso. Il cavallo ha altre due possibilità. La prima è di lasciare la lingua sotto il morso. Poiché la lingua è più larga delle barre, questa posizione sarà più dolorosa, perché la lingua sarà intrappolata fra il morso e i margini taglienti dell'osso che costituiscono le barre. La seconda è quella di arretrare la lingua in modo che la sua punta sia “dietro il morso”. Questo evita il dolore alla lingua ma causa lo stesso dolore osseo di quando la lingua è “sopra il morso”. Inoltre, la base della lingua adesso eleva il palato molle e questo, insieme all'ingresso dell'aria nella parte digestiva della gola, ne ostruisce la parte respiratoria.Quando un morso è sistemato centralmente nella bocca, la lacuna centrale evita che i cannoni premano direttamente verso il basso sui margini affilati delle barre. Piuttosto, i cannoni tendono a afferrare e comprimere la mandibola dall'esterno all'interno. In tal modo, premono sulle branche terminali del nervo mandibolare nel punto di uscita dall'osso mandibolare in corrispondenza del forame mentoniero Fig 2; vedi anche Parte II, Fig. 1). Ogni qual volta il morso non è perfettamente simmetrico nella bocca, uno dei cannoni agisce con movimento altalenante sul margine affilato di una barra.Un filetto o un morso sono meccanismi che agiscono mediante pressione, e che generano dolore o paura del dolore mediante il contatto fra metallo ed osso. L'osso è coperto da un sottile strato digengiva ma non ha altri “cuscinetti”. In corrispondenza del punto dove agisce la pressione del morso, l'osso ha una sezione approssimativamente circolare, con una lacuna a forma di fagiolo che produce due margini affilati alle ore 11 e alle ore 1, le barre. In un cavallo di grande taglia, come quello qui rappresentato, il diametro della sezione è di circa 45 mm; lo stesso diametro di un uovo di gallina tagliato a metà. L'osso è inoltre fragile come suggerisce il paragone e dovrebbe essere trattato con il conseguente rispetto.
Legenda: nero: osso; grigio chiaro: tessuti molli; grigio scuro o punteggiatura rossa: aree di sensibilità particolarmente elevata innervati dai rami terminali del nervo mandibolare; punteggiatura bianca o gialla: aree di sensibilità particolarmente elevata innervati dai rami terminali del nervo mascellare (vedi #8, labbro superiore e tetto della bocca o palato duro).

1. apice dell'osso nasale (con il quale entra in contatto la capezzina della Bitless Bridle); 2. osso turbinato inferiore; 3. ingresso al meato medio (un'apertura che connette la cavità nasale con i seni); 4. falsa narice (spazio che viene eliminato quando le narici si dilatano sotto sforzo; 6. palato duro (toccato dai morsi severi e dai morsi con spatola); 7. punta o porzione libera della lingua (continua con il corpo e la base della lingua); 8. labbro superiore; 9. cannone; 10. lacuna del morso; 11. asta del barbazzale; 12. leva del morso; 13. labbro inferiore; 14. solco mentoniero (chiamato così perché è la linea sulla cute della parte inferiore della mandibola dove appoggia il barbazzale , ma non è realmente un “solco”; 15. forame mentoniero, punto dal quale il nervo mandibolare esce dalla mandibola per fornire sensibilità alle barre e al labbro inferiore).

Nel momento in cui il morso preme sul margine superiore della mandibola (le barre) e il barbazzale preme sul margine inferiore, l'osso e i tessuti molli sono compressi fra due pezzi di metallo. Le barre sono parti ossee con un margine affilato, coperte solo da un sottile strato di gengiva e dalla mucosa della bocca. Quello che chiamiamo “gengiva” è uno strato di tessuto connettivo,dello spessore di circa 2 mm, fermamente aderente all'osso sottostante e alla mucosa orale soprastante, sottile e trasparente. Si tratta, in realtà, di periostio modificato (la “pelle” delle ossa). Quindi, il danno alla gengiva è un danno all'osso.Le barre non sono piatte come spesso descritto nè sono dotate da tessuti molli sufficienti a giustificare la loro descrizione come “rotondeggianti e carnose” (Fig 2).In corrispondenza delle barre, l'osso della mandibola non è imbottito nè in alcun modo protetto dal morso. E' esposto ai traumi come la cresta tibiale dell'uomo. La punta della lingua può, o no, fornire una qualche protezione. Siccome il cavallo spesso e deliberatamente arretra la punta della lingua dietro al morso (e facendo così ostacola la propria attivitàrespiratoria), la lingua non deve essere considerata come una protezione per l'osso. .Quando il morso preme sulle barre, la forza per pollice quadrato (pressione), essendo concentrata sul loro margine affilato, può essere immensa.Non è sorprendente che questa pressione generi un intenso dolore. Inoltre danneggia frequentemente l'osso e provoca la crescita di speroni ossei ancora più dolorosi (Fig 3).

L'opinione diffusa che, nel tempo, la bocca diventi così callosa da intorpidire i nervi fino a privarla di sensibilità è falsa. I cavalli che tirano e che hanno una bocca “dura”stanno semplicemente facendo quello che possono per evitare il dolore. Nella loro disperazione, hanno tre possibilità. Primo, possono afferrare l'imboccatura fra i primi molari. Secondo, possono estendere la testa e il collo in avanti, in modo che l'imboccatura si appoggi al margine anteriore dei primi molari della mandibola, piuttosto che sulle barre, maggiormente sensibili. Terzo, possono intrappolare l'imboccatura sotto la lingua e cercare di immobilizzarlo. Nessuna di queste possibilità è completamente soddisfacente dal punto di vista del cavallo, poiché sentono comunque dolore. Ma non possiamo biasimarli per aver provato ad alleviare questa tortura.

abnormalFig 3. Si vede il profilo liscio delle barre sul lato destro di un cavallo normale (inserto), confrontato con un grosso sperone osseo dello stesso lato di un'altra mandibola. La mandibola anormale ha uno sperone osseo anche sul suo lato sinistro, ma è meno facile da vedere. Tutti gli speroni sono localizzati come questi, sulle barre immediatamente sopra il foro (il forame mentoniero) sulla faccia laterale della mandibola, da cui emerge il nervo mandibolare (Fig. 2 e vedi anche Parte II, Fig. 1). Le barre della mandibola anormale distavano 32 mm (1 ¼pollici) a livello degli speroni ossei.

L'esame fatto dall'autore su 65 mandibole di cavalli di cinque o più anni in tre collezioni museali ( (Cook 2002a) ha mostrato che speroni ossei erano presenti in 49 (75%). Poiché alcuni dei 65 cavalli erano selvaggi ed erano stati senzaimboccatura per tutta la vita (i cavalli selvaggi non hanno speroni ossei), la prevalenza reale dell'alterazione nei cavalli con l'imboccatura è in realtà di oltre il 75%. Nessuno sperone è stato trovato in un esame di 35 crani di zebra. I lettori possono immaginare il forte dolore avvertito da un cavallo con speroni ossei sulle barre quando viene “controllato” con un'imboccatura d'acciaio. Non meraviglia che alzi la testa, apra la bocca e “sfugga all'imboccatura” in ogni maniera.

Purtroppo, invece di risolvere il problema eliminando la causa, unico metodo appropriato, l'approccio standard al problema è quello di utilizzare una grande varietà di attrezzature supplementari eliminarne i sintomi. Questi attrezzi sono progettati per impedire al cavallo di fare delle cose che non avrebbe neanche mai pensato di fare se non avesse mai avuto un'imboccatura in bocca. Da qui l'uso di ingegnose cinghie per tentare di chiudere la bocca, come i chiudibocca e le capezzine tedesche. Analogamente, nella speranza di limitare, se non eliminare, il sollevamento della testa, sono utilizzate le martingale. Per scoraggiare l'evasione dall' imboccatura mediante spostamento della lingua, i cavalli da corsa hanno la lingua legata alla mandibola con cinghie rigide o elastiche. E' facile prevedere che nessuno di questi sistemi costituisce un'efficace soluzione del problema. Non sono nemmeno molto efficaciper eliminarne i sintomi.

Ulteriori accuse al metodo di comunicazione basato sull'imboccatura sono reperibili nelle parti II e III di questo articolo, Al momento, basta osservare che l'antichità del metodo non è affatto una garanzia della sua effettiva efficacia. Il principale difetto del metodo basato sull'imboccatura è che, tranne che nelle mani di un maestro dell'equitazione con un assetto incrollabilmente indipendente, l'imboccatura causa dolore(Cook 2003).La ‘mano leggera’ consiste nell'applicare una pressione bassa o nulla sull'imboccatura. Poiché la bocca del cavallo è una delle parti più sensibili del suo corpo, anche la più piccola pressione causa un intenso dolore(Fig 4).

cavallo_rossoFig 4. Inevitabilmente, questa immagine sembra una caricatura, ma il suo messaggio è serio. Questa è la rappresentazione di un cavallo, se si apportano le modifiche di scala e di colore per rappresentare la sensibilità relativa al tocco delle parti del suo corpo. Le partiscure rosse o grigie e le aree punteggiate rappresentano le zone più fornite di nervi sensitivi. In questa rappresentazione il muso e la lingua diventano le parti più grandi del corpo perché sono le più importanti per “toccare/sentire”. Il cavallo dipende dal suo muso per esaminare il proprio ambiente e sopravvivere.

Il cavallo manifesta questo dolore con le quattro F costituite da fright, flight, fight e freeze [paura, fuga, lotta e blocco]. Oltre al fatto che tali manifestazioni solo la causa fondamentale di incidenti per il cavallo e per il cavaliere, l'imboccatura interferisce inoltre sia con la respirazione che con l'andatura(Cook 1999a, 1999b, 2000). Il fiato corto è causa di affaticamento precoce e, ancora una volta, l'affaticamento precoce è una importante causa di incidenti. L'affaticamento causa cadute, e le cadute possono essere mortali sia per il cavallo che per l'uomo. Infine, l'affaticamento è una comune causa di basse prestazioni.



Ultimo aggiornamento ( lunedì 08 ottobre 2007 )
 
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